
La prostatite
La prostatite è una malattia infiammatoria/infettiva della prostata, caratterizzata da disturbi urinari e sessuali che colpisce almeno una volta nella vita circa il 40% degli uomini sessualmente attivi.
Questa spesso viene sottovalutata per cui i pazienti sono costretti a convivere con tale patologia di semplice diagnosi ma di difficile eradicazione.
Le prostatiti si distinguono in forme batteriche, abatteriche, acute e croniche.
La prostatite batterica acuta è caratterizzata da una rapida insorgenza, accompagnata da sintomatologia di tipo irritativo/ostruttivo del basso tratto urinario e spesso da febbre.
La forma cronica o ricorrente è invece caratterizzata da infezioni persistenti o recidivanti, causate da microrganismi che non riescono ad essere debellati definitivamente nonostante diversi e ripetuti cicli di terapia antibiotica.
La sintomatologia della prostatite può essere rappresentata da diversi disturbi spesso associati: dolore sovrapubico; emospermia (sperma con tracce di sangue) o riduzione della quantitĂ dello stesso; senso di tensione testicolare o dolenzia della punta del pene; eiaculazione precoce; dolore durante o dopo l’eiaculazione; esitazione e difficoltĂ nell’urinare; dolore perineale; diminuzione del desiderio sessuale; deficit dell’erezione; aumento della frequenza urinaria; gocciolamento alla fine della minzione, sensazione di incompleto svuotamento vescicale.
La terapia della prostatite si basa sulla somministrazione di antibiotici, mirati ad eliminare il germe responsabile della malattia, spesso ma non sempre individuato mediante una coltura del liquido seminale, e di antiinfiammatori e sintomatici per alleviarne i disturbi. L’insuccesso terapeutico che spesso ne deriva, attribuito erroneamente all’inesperienza o all’incapacità dello specialista prescrittore (motivo per cui nell’ambiente medico si dice che lo specialista più bravo è sempre l’ultimo consultato) è ascrivibile alla scarsa capacità della prostata di “recepire” i farmaci che quindi non raggiungono concentrazioni tali da risultare efficaci.
Per far fronte a questi insuccessi nella prostatite recidiva o ricorrente è stata messa a punto una nuova tecnica terapeutica, praticata nel nostro Centro, che consiste nella infiltrazione ecoguidata per via trans-perineale di farmaci direttamente nella ghiandola prostatica previa anestesia locale della regione del perineo. Questa metodica risulta la più efficace in quanto consente di veicolare i farmaci (miscela di cortisonici, antiinfiammatori ed antibiotici) nelle zone della ghiandola in cui siano presenti aree infiammatorie o fibrocalcifiche che vengono evidenziate dall’ecografia in tempo reale. In tal modo i farmaci somministrati direttamente nel tessuto prostatico raggiungono una concentrazione di circa 2.000 volte superiore allo stesso dosaggio assunto per bocca o per altra via, provocando tra l’altro meno effetti collaterali o indesiderati.
Generalmente si praticano dalle 3 alle 4 infiltrazioni (periodo di induzione) a distanza di circa 7 – 10 giorni l’una dall’altra, seguiti da un eventuale ciclo di mantenimento con 2 – 3 infiltrazioni quindicinali o mensili a seconda dei reperti ecografici e sintomatologici. La sintomatologia generalmente si attenua dopo la 2° infiltrazione.
Consigli utili
- Ridurre l’assunzione di cibi piccanti, formaggi fermentati, insaccati, alcolici, cioccolato, frutta secca e bevande gassate dolci.
- Bere almeno due litri di acqua al giorno.
- Regolare la funzione intestinale con un’alimentazione ricca di fibre.
- Evitare la vita sedentaria o comunque la posizione seduta per lunghi periodi di tempo ma non praticare sport potenzialmente dannosi per la prostata (bici, moto, cavallo).
- Curare l’igiene intima, soprattutto in presenza di emorroidi congeste
- E’ possibile svolgere una regolare attività sessuale, evitando l’astinenza, ma senza eccedere nella frequenza
- Non praticare il coito interrotto.
- Non indossare mutandine e pantaloni che comprimano i genitali.



