Frattura del pene
La frattura del pene è un evento poco noto ed altrettanto frequente nonostante l’alta frequenza di scocciature quotidiane. Toni scherzosi a parte si tratta di un evento drammatico e molto doloroso che richiede cure immediate. Essa è causata da una improvvisa, forzata ed innaturale flessione del pene sul proprio asse, verificatasi durante l’erezione, che determina la rottura della tunica albuginea dei corpi cavernosi cioè di quella guaina che avvolge i due cilindri che, irrorati di sangue ad alta presione, determinano l’erezione dell’organo. Per fare un esempio si immagini di squarciare lo pneumatico di una bicicletta gonfiato alla massima pressione: si determina una immediata fuoruscita di aria con conseguente afflosciamento della ruota. Ebbene il pene si erige non grazie all’aria bensì all’aumento del volume di sangue che “rigonfia” due cilindri (i corpi cavernosi appunto) che sono rivestiti da un “copertone” (la tunica albuginea) in realtà molto resistente se non sottoosta a flessioni innaturali.
Poichè la tunica albuginea non è molto elastica quando sottoposta alla massima pressione, come avviene durante l’erezione, venendo flessa innaturalmente per un movimento sbagliato, si può improvvisamente rompere. Questo evento drammatico è caratterizzato da intenso dolore, addirittura da un rumore di “schiocco di frusta”, dalla immediata detumescenza del pene, da un imponente ematoma determinato dalla fuoruscita di sangue dai corpi cavernosi ai tessuti che lo circondano e talvolta da uretrorragia (emissione di sangue dall’uretra), qualora la frattura interessi anche il corpo spongioso della stessa. Generalmente accade durante rapporti sessuali molto intensi, con la parter posizionata sull’uomo (che quindi non è l’artefice del movimento). Essa nell’impeto amoroso può determinare un impatto del pene sul proprio bacino o una estrema flessione dell’asta, tanto estrema da romperla… La frattura del pene è considerata come un’emergenza, e va trattata con un intervento chirurgico d’emergenza atto a riparare la breccia determinata dalla rottura del corpo cavernoso. Una mancata o ritardata correzione chirurgica, che può avvenire per trascuratezza o per vergogna in quei casi in cui la lesione è tanto modesta da essere sottovalutata dal paziente, può determinare reliquati quali l’impotenza o la permanente deviazione del pene causata da una abnorme cicatrizzazione della lesione stessa.
[nggallery id=4]



